Tecnologia

Modulare la dose assorbita
modificando i tempi di esposizione.

potere-penetrante-raggi

I raggi gamma (γ) sono fotoni, ovvero radiazioni elettromagnetiche prive di massa e con carica elettrica nulla. L’assenza di massa e di carica elettrica riduce al minimo l’interazione con la materia, conferendo ai raggi γ il più alto potere penetrante di ogni altra tipologia di radiazione.

Questa loro elevata capacità di penetrazione ne consente l’utilizzo in diversi ambiti, in particolare nell’ambito della sterilizzazione e della sanificazione, in quanto permette di penetrare la materia senza intaccarla uccidendo i microrganismi che la popolano. Le sorgenti industrialmente più utilizzate per generare raggi gamma sono il cesio-137 ed il cobalto-60, radioisotopi instabili che tendono spontaneamente alla stabilità emettendo raggi gamma attraverso un processo chiamato decadimento.

Il cobalto-60, prodotto mediante attivazione neutronica del cobalto-59, è quello più utilizzato nel mondo dell’irraggiamento ed è anche quello utilizzato in Gammatom. Durante il suo decadimento ogni atomo di cobalto-60 emette due radiazioni γ con energia nota, una di 1,17 MeV (Megaelettronvolt) e l’altra di 1,33 MeV. Tale energia è ben al di sotto della soglia di attivazione della materia, ovvero 10 MeV, perciò il trattamento è totalmente privo di residui.

Gammatom è in grado di conoscere precisamente l’attività della sorgente in ogni momento con l’ausilio dei suoi avanzati sistemi informatici, è quindi in grado di modulare la dose assorbita, modificando i tempi e le modalità di esposizione, attraverso software all’avanguardia.

Uniformità e Precisione di Dose

Il trattamento Gammatom è modulabile attraverso un sistema cartesiano tridimensionale ovvero sull’orientamento del materiale e la sua distanza dalla sorgente.

Learn more

Strati Sottili

I raggi γ sono contraddistinti da un’elevata capacità di penetrazione, ciò nonostante dissipano parte della loro energia quando sulla loro strada incontrano elementi più o meno densi.

Learn more

Bassa Intensità

L’irraggiamento ideale deve anche essere contraddistinto dalla precisione nella somministrazione della dose che Gammatom ottiene grazie alla scelta di irraggiare con una sorgente a bassa intensità.

Learn more

FAQ

Ma il materiale diventa radioattivo dopo l’irraggiamento e va pertanto messo in quarantena?

La risposta è no, la soglia di attivazione della materia è 10 MeV che è l’energia minima che i raggi dovrebbero avere per attivare la materia e renderla a sua volta radioattiva. I raggi gamma da decadimento del cobalto 60 emettono due raggi con energia nota e sempre costante rispettivamente di 1.17 e 1.33 MeV che per cui non saranno mai in grado di rendere radioattivi i materiali e non è necessaria alcuna quarantena.

Effettuate anche analisi di laboratorio quali test di sterilità o bioburden?

La risposta è no, siamo coloro che applicano il processo di irraggiamento per ottenere la sterilità di un prodotto, se effettuassimo anche le analisi di sterilità o le conte microbiche saremmo il controllore e controllato allo stesso tempo pertanto per scelta preferiamo lasciare la libertà ai nostri clienti di affidarsi a laboratori esterni totalmente indipendenti da noi per verificare il raggiungimento della sterilità tramite il processo di sterilizzazione.

Mi garantite la sterilità?

L’irraggiatore per normativa non può essere responsabile della sterilità in quanto questa dipende da diversi fattori: la carica batterica presente sul prodotto, il processo di irraggiamento e la tenuta del packaging. Per poter dichiarare un prodotto sterile infatti è in genere necessario fare delle validazioni per la parte di laboratorio (determinazione del bioburden e test di sterilità), per la determinazione della dose di irraggiamento, per il processo di irraggiamento stesso ed infine per la tenuta del confezionamento.

Aprite le scatole per effettuare il trattamento?

No, il trattamento avviene a scatola chiusa, i raggi gamma sono molto penetranti ed il vantaggio di questo tipo di sterilizzazione sta proprio nel fatto che si possa applicare ad imballo chiuso.

Il prodotto si scalda durante il trattamento?

No, il processo in sé non scalda il prodotto, tuttavia all’interno della cella di irraggiamento c’è qualche grado in più rispetto all’esterno.

E’ necessario un packaging particolare?

No, non ci sono requisiti particolari, va tenuto conto del fatto che alcune tipologie di plastica tendono ad ingiallire alle dosi più alte mentre il vetro imbrunisce già a dosi basse.